lunedì 7 gennaio 2008

Una favola adulta


"La bussola d'oro"
di Chris Weitz
con Nicole Kidman, Dakota Blue Richards, Sam Elliott, Eva Green, Tom Courtenay, Simon McBurney, Jim Carter, Daniel Craig, Ben Walker, Adam Godley, Nonso Anozie, Charlie Rowe, Clare Higgins
Genere Fantasy
Produzione USA, Gran Bretagna 2007

Lyra è una ragazzina orfana che vive con il suo daimon e che viene concupita dalla bella affascinante Mrs. Coulter. Quando alcuni dei suoi amici vengono rapiti dagli ingoiatori Lyra cercherà insieme ai Gyziani di recarsi nella terra degli orsi polari per salvare chi realmente conta per lei.
Il romanzo di Philip Pullman (il primo di una trilogia), è una favola adulta, psicologica, molto differente dagli Harry Potter della Rowling, e per questo motivo più complessa anche da trasferire sullo schermo. L'inizio del film è potteriano, non si parla di maghetti, ma di un istituto dove vengono educati ragazzi che sembrano avere qualcosa di speciale. Poi viene introdotto il concetto di daimon, una rappresentazione dell'anima umana in forma di animale che nei bambini non è stabilizzata e cambia continuamente forma. Nel libro, il daimon, ha una sua reale complessità, ma nel film, purtroppo, è spiegato superficialmente in pochi minuti. Il daimon è la chiave di tutta la storia, e forse come tale, avrebbe necessitato un approfondimento maggiore.
Passando alla messa in scena del film, dopo il prologo utile a introdurre situazioni e personaggi, il regista si impegna principalmente nell'impiego degli effetti speciali, tralasciando in parte l'approfondimento dei personaggi, che comunque colorano la storia e le danno vita. Più della protagonista Lyra, rimangono negli occhi l'orso polare Lorek Byrnison (che ricorda tanto Falkor, il cane volante della La storia infinita), la bella e malefica Mrs. Coulter interpretata da una Nicole Kidman dagli occhi glaciali e dalla pelle botulinica, e da Lee Scoresby, una sorta di Capitano Achab dalle sembianze di Buffalo Bill. Infatti la forza e la debolezza de "La bussola d'oro" è la commistione di elementi derivati da mille altre storie fantastiche, e il bello è forse anche scoprirle.
Il film, anche se freddo a tratti, riesce a coinvolgere per i dettagli e per i mille personaggi messi in scena, che dimostrano che se non sempre è facile inventare qualcosa di nuovo, è la nostra fantasia a farlo.

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