venerdì 15 febbraio 2008

Cubismo e astrazioni


"Picasso 900"
dal 26 dicembre 2007 al 30 marzo 2008
Villa Ponti - Arona

Da Picasso a Dalì, Kandinsky, Mirò, Braque e Boccioni: 130 opere scelte (tutte appartenenti a prestigiose collezioni private) di 70 Maestri internazionali, che con il loro rinnovamento estetico-concettuale, hanno caratterizzato la storia dell'arte del Novecento. Partendo dal genio creativo del grande maestro Pablo Picasso, del quale sono esposte 15 opere dal 1913 al 1965, la rassegna propone un ideale itinerario culturale che attraversa i molteplici movimenti artistici delle avanguardie storiche che si acclamarono in Europa e in Italia dove si confrontarono e si ampliarono ulteriormente.
Dal cubismo di Picasso, Braque e Marcoussis, la Rassegna esemplifica l'espressione estetica come forma di creatività fantastica ed immaginaria in continua sinergia ed evoluzione. Espressioni artistiche di forme segni e colori, rappresentanti l'ideale estetico di grandi protagonisti che hanno saputo cogliere e sintetizzare, attraverso un forte impatto emotivo, la coscienza collettiva del presente ed anticipare quella futura. La mostra e' documentata da un catalogo contenente la riproduzione a colori delle opere esposte, un ampia sezione dedicata alla vita e all'opera di Picasso e la biografia essenziale degli artisti presentati.
Nella presentazione al catalogo della mostra Manuela Boscolo scrive : «Se Cezanne usava i solidi geometrici come forme ataviche, arrivando al punto attraverso la costante dell'intelligenza logica dell'uomo, Picasso arriva alla sintesi dimostrando il valore dell'arte intesa come sensibilità umana, offrendo esempi estrapolati dal tempo, in barba alla scienza, alla tecnologia e alla fantascienza. L'icona di Picasso collocata inaspettatamente in un tempo ed in un luogo estraneo alla sua natura, acquista un valore distabilizzante. Fa riflettere su ciò che è la realtà e ciò che è reale. E difatti l'effetto che ottenne fu la crisi totale di tutto un sistema di ricerca che sentì annientata tutta la sua impotenza. Lo zero non esiste così come non esiste l'assoluto».

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