«In alcuni Paesi i mezzi di comunicazione di massa sono controllati da un élite, per questo penso che la libertà sia a rischio. Non posso parlare della situazione italiana, ma molto spesso la concentrazione dei media ha portato a escludere diverse voci». Parola di Al Gore che con un completo antracite abbinato a stivali in pelle nera in perfetto stile texano ha espresso il concetto all’Università Cattolica a Milano. L’ex vicepresidente degli Stati Uniti, premio Oscar con il suo documentario ambientalista Una scomoda verità e premio Nobel per la Pace è intervenuto all’incontro promosso dalla facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere e da Sky La Tv capovolta. Current: il nuovo corso dell'informazione per la presentazione di Current Tv, un network innovativo che farà dialogare televisione e internet nel nome dei giovani, protagonisti attivi della programmazione. Sul palco dell’aula magna insieme a Gore, dopo il saluto del rettore Lorenzo Ornaghi, Aldo Grasso, giornalista e docente di Storia della radio e della televisione, e Vittorio Emanuele Parsi, professore di Relazioni internazionali. Grasso ha introdotto l’incontro sottolineando l’importanza di sviluppare un nuovo tipo di televisione in seguito alla rivoluzione digitale: «Se non vorrà essere soppiantata dal fenomeno blog e internet – ha spiegato – la televisione deve trovare modalità di integrazione con questo media».
Ha uno spazio importante la tematica ambientale nella nuova avventura nel mondo dei media, Current Tv, visibile sul canale 130 di Sky, una televisione «che dà spazio alla voce dei cittadini», come Gore ha voluto più volte sottolineare. La nuova tv avrà una programmazione fatta di servizi brevi, i "pod", sette-otto minuti l'uno, centrati su argomenti di attualità, musica, arte, cultura, politica, sport e tutto quello che i 30 vanguard journalists che compongono la redazione riterranno interessante.
Un 30% della programmazione sarà costruito con i contributi degli spettatori, che manderanno i loro servizi al sito web, verranno votati dagli altri frequentatori del sito, filtrati dalla redazione e andranno, infine, in onda sulla tv. Il progetto di Current Tv, nata nel 2005 negli Usa e oggi in onda anche in Inghilterra e Irlanda, oltre che in Italia, ruota attorno ai concetti di libertà, indipendenza e democrazia, tre parole che Gore ripete continuamente per spiegare il progetto della sua tv partecipativa: «Internet ha introdotto nuove opportunità di libertà, consentendo alla gente di esprimere le proprie opinioni, di offrire la propria visione, di dare notizie e informazioni. Current vuole collegare Internet e la tv, in modo semplice e accessibile, creando un accesso ai media per gli individui di tutto il mondo. Current tv è l'unica rete televisiva di informazione totalmente indipendente».
Ma come nasce l’esigenza di creare una tv “dal basso”, in cui gli utenti non siano semplicemente chiamati a esprimere un giudizio su una trasmissione, ma a creare concretamente i contenuti di un canale televisivo? «Molte tv in Usa poco prima dell'invasione in Iraq hanno dovuto alzare la bandiera sostenendo la guerra, per paura di perdere investimenti pubblicitari o ascolti, inducendo così il paese a fare un errore storico. Il 77 per cento degli americani era convinto che fosse Saddam il mandante dell'11 settembre. C'è una forte necessità di combattere per la libertà di accesso ai media, che dovrebbe essere uno dei punti fondamentali della carta dei diritti dei cittadini».
L'Italia è il primo paese di lingua non inglese ad avere una sua Current tv: sito web e tv satellitare per dare a tutti, principalmente i giovani adulti (18-34 anni) il modo di produrre contenuti video che raccontino la realtà dall'arte alla politica. Le trasmissioni andranno avanti 24 ore su 24, alcune delle quali, dalle 18 in poi, saranno realizzate dal vivo in uno studio di Milano.
La scelta dell'Italia per Current è stata dettata, ha detto Gore, «dal grande dinamismo degli italiani, dalla loro creatività, dal loro ingegno, dal recente risveglio delle coscienze dall’intorpidimento a cui la tv generalista ha abituato. Ci aspettiamo che arrivi molto materiale dall'Italia».
giovedì 15 maggio 2008
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