lunedì 5 maggio 2008

Si può dare di più

“Voglia di Cambiare - Seguiamo l'esempio degli altri paesi europei”
di Salvatore Giannella
Editore: Chiarelettere
Prezzo: Euro 13,60

Tutto comincia con una statistica dell’Università di Cambridge: l’Italia è il paese meno felice d’Europa. Dove le morti sul lavoro, il precariato, le case sempre più costose, i trasporti, l'energia, la sicurezza stradale, lo smaltimento dei rifiuti, la parità tra i sessi sembrano problemi impossibili da risolvere. Salvatore Giannella con il libro “Voglia di cambiare” dimostra che i problemi, anche quelli grandi, si possono affrontare e superare, basta guardare ai modelli di eccellenza degli altri paesi europei. Un viaggio complesso all’interno della buona politica, quella vera, concreta, lontana dagli slogan cui siamo abituati. Strade, case per tutti, aria pulita e città vivibili non sono un’utopia, ma una realtà che i nostri vicini europei possono sbandierarci sotto il naso senza problemi. La Svezia ha quasi azzerato le morti bianche, conquistando il primato mondiale della sicurezza sul lavoro con l’introduzione di un delegato per la salute e la sicurezza. E guai a fare i furbi: due ministri, infatti, sono stati costretti alle dimissioni per aver retribuito in nero la babysitter e non aver pagato il canone tv. Con l'invenzione della corsia dinamica, in Spagna non si vedono più ingorghi in entrata e in uscita dall'autostrada, mentre i treni corrono superveloci. A Friburgo, in Germania, i cittadini hanno detto no al nucleare, ma contemporaneamente hanno detto sì alle energie pulite e trasformato l'energia solare in un formidabile business. L'Inghilterra ha scelto i migliori architetti per progettare case popolari di pregio e quartieri a misura d'uomo, e con controlli severi ha dimezzato le stragi sulle strade. I danesi non hanno più l'incubo della precarietà grazie alla "flessicurezza", mentre a Copenhagen i rifiuti vengono bruciati nel cuore della città, in regola con le leggi (e con tecnologia made in Italy). Una valanga di esempi concreti che inducono sensazioni contraddittorie: da un lato delusione per la triste situazione italiana, dall’altro fiducia nella possibilità di migliorare le cose. I problemi non sono né di destra né di sinistra. Non è importante se ad affrontare un problema sia un governo di un certo colore: quello che conta è distinguere tra i politici che fanno le conferenze stampa per annunziare l'inizio di un progetto e quelli che lo fanno dopo. Quelli che lavorano col pensiero della prossima campagna elettorale e quelli che lavorano pensando alle prossime generazioni, al futuro. Con la voglia e la risolutezza, con regole precise, condivise e rispettate da tutti risolvere i problemi si può e le soluzioni sono di una semplicità sconfortante. La buona politica è anche alla nostra portata.

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