lunedì 21 settembre 2009

Ciao Mike

Articolo del 10 settembre

Ieri pomeriggio davanti alla casa milanese di Mike Bongiorno c’erano solo un mazzo di gigli e un libro di Aldo Grasso con la scritta “È volata in cielo, ciao Mike” (la tua anima n.d.r.). La palazzina in via Giovanni da Procida 10 è stata presidiata per ore dai giornalisti e da alcuni curiosi. “Non sono ancora stati definiti tutti i particolari riguardo le modalità di sepoltura – spiega un addetto delle pompe funebri dopo il colloquio con i familiari -. Trattandosi di un personaggio di tale levatura si va per le lunghe poiché nulla può essere lasciato al caso”. Nell’abitazione di Mike Bongiorno si reca anche il reverendo Italo Baffione che racconta: “Ho fatto il catechismo a tutti i loro figli, faccio parte del Pime e mi occupavo soprattutto delle missioni estere. Mike dava tanti soldi alla nostra congregazione”. Prima di salire in casa Bongiorno, dove vi sono già moglie e figli, il reverendo anticipa: “Sarò io a benedire la cappella dove Mike verrà sepolto ad Arona”. La gente rallenta il passo quando si trova davanti alla palazzina scura dove al settimo piano abitava “Mr. Allegria”, qualcuno si fa il segno della croce, tutti lo ricordano con affetto. “Mio padre lo conobbe in un campo di smistamento tedesco nel ’44 – racconta Elena Barberis (37 anni), proprietaria del bar La Chiacchera proprio di fronte alla casa di Mike -. Da giovani si incontravano spesso perché avevano un amico in comune, Mario Re, e insieme parteciparono al Cantagiro con Buscaglione. Ma non mi è mai capitato di parlarci personalmente, benché i suoi figli passino spesso a prendere un caffè”. Si ferma con la sua bici, Renzo Soprani (67 anni), e lancia uno sguardo incuriosito e malinconico verso l’appartamento di Mike: “Ricordo che a 13 anni, quando non avevamo ancora la televisione in casa, andavo con i miei al cinema San Gregorio a vedere Lascia o Raddoppia.”. Ma anche i giovani si lasciano emozionare per la scomparsa del grande conduttore: “Sono dispiaciuto che se ne sia andato così – dice Marco Cerioni, 25 anni -. Per me rappresentava il simbolo della televisione italiana”. Non vuole togliersi gli occhiali scuri Dolores Tamorini e spiega: “Adoravo Mike. Era una persona vera, modesta, attaccato a quelli che sono i valori più importanti. Ho accolto la notizia della sua scomparsa come se si trattasse di un mio parente stretto”. “Conobbi Mike Bongiorno oltre 40 anni fa quando avevo il negozio in San Babila, vicino alla sua casa in Galleria Passarella– racconta Mimmo il barbiere -. Erano gli anni Sessanta e i bar restavano aperti fino all’una di notte: allora ci incontravamo a fumare la pipa o il sigaro chiacchierando di tutto. Abbiamo visto insieme la Milano più bella, in cui ho conosciuto tutti i più grandi di allora come Gianni Rivera, Pierpaolo Pasolini e Luchino Visconi”.

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