martedì 15 settembre 2009
Hoffine, scatti "casalinghi" dei peggiori incubi infantili
Preparatevi a vedere fotografati i vostri peggiori incubi di bambini. Mostri dalle enormi mani rugose che escono da sotto il letto, una terrificante strega bianca con la bocca piena di ragni che stringe fra le braccia un neonato addormentato, un clown (sosia di "It" di Stephen King) che si avvicina con un gruppo di palloncini a un'ignara bimba bionda. Sono queste le inquietanti atmosfere oniriche ricreate dal fotografo visionario Joshua Hoffine, americano, 36 anni.I suoi scatti sono pensati come piccoli film con tanto di set, costumi, macchine per la nebbia e altri effetti speciali. Non si tratta di collage e photoshop è usato solo per bilanciare e contrastare i toni. L'amore per le animazioni dei vecchi cartoni della Disney insieme a quello per le illuminazioni usate da Stanley Kubrick e Chris Cunningham, nei loro film e nei loro spot e video, unito all'atmosfera delle fiabe, ha portato Hoffine a comporre fotografie in cui i mostri che sbucano da ogni dove sono simboli dell'incertezza che abita tutta l'esistenza, e non solo gli incubi dei bambini.Secondo Hoffine, «l'orrore ci dice che la nostra fiducia nella sicurezza è deludente e che i mostri sono tutt'intorno a noi». I protagonisti dei suoi scatti sono spesso interpretati da amici e parenti, come la figlia Shiva e la nipotina Thea che compaiono più volte tra le opere del fotografo. Anche le ambientazioni vengono ricreate spesso a casa di conoscenti che collaborano anche alla realizzazione dei set e dei materiali scenici. Budget ridotto, quindi, ma risultati stupefacenti.Il blog dell'artista racconta passo passo le fasi di realizzazione dei vari scatti, il significato delle opere realizzate e i particolari da individuare all'interno delle fotografie, alcune delle quali sono state utilizzate anche per la creazione di terrorizzanti gioielli.Un suggerimento: meglio non soffermarsi sul sito prima di andare a dormire. La vostra camera da letto potrebbe trasformarsi in un teatro degli orrori.
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