venerdì 6 luglio 2007
Stephan Balkenhol. L'uomo intrappolato nella normalità
"Stephan Balkenhol"
7 Luglio - 17 settembre 2007
PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, via Palestro 14, Milano
Per info: www.comune.milano.it
La quotidianità portata all'esasperazione, fatta di abiti banali, di apparente indifferenza per il particolare, la rappresentazione statica della figura umana: Stephan Balkenhol inaugura la sua prima esposizione italiana presso il PAC (Padiglione d'Arte Contemporanea) di Milano.
Circa 40 sculture intagliate nel legno grezzo e verniciate in maniera volutamente non curata esprimono la visione dell'uomo secondo l'artista. Le opere non sono rifinite, spesso nel basamento o nel piedistallo si vede il tronco da cui sono estratte, come a voler dare un segno di vita e di movimento in contrasto con la staticità delle rappresentazioni e l'inespressività dei volti. Uomini comuni in maniche di camicia, nudi, coppie danzanti, figure che sembrano manichini in un negozio fuori moda. Persone intrappolate in un'immagine che non appartiene loro, costretti dalla società a portare maschere che obbligano a fingere, che comportano azioni ripetute, standard, stereotipate, lente. Praticamente degli automi. Eppure le sculture dell'artista tedesco sembrano mostrare un tacito moto di ribellione, invisibile dall'esterno, ma percepibile a pelle.
Scolpite in un unico ceppo e poi dipinte, le figure dell'artista tedesco recuperano una pratica di lavorazione già in uso nel Medioevo e una tecnica d'intaglio adottata dall'Espressionismo. "Le radici di Balkenhol - sottolinea Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura del Comune di Milano - sono da ricercare tra Gutfreund e il presepe napoletano. La forma sbozzata, invece, come in un moderno "non finito" michelangiolesco, è sicuramente di Rodin".
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