mercoledì 21 novembre 2007
Leonardo al microscopio
Strumentazioni professionali e procedure non invasive, indagini tecnico-scientifiche. Saranno questi i mezzi attraverso cui due quadri sicuramente riconducibili alla scuola leonardesca verranno analizzati presso il museo di storia delle scienze biomediche dell’università “G. d’Annunzio” di Chieti. Il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (Ra.C.I.S.) effettuerà un approfondimento conoscitivo sulle due opere (una delle quali acquistata da un rivenditore ambulante) per chiarire se vi possa essere la presenza della mano di Leonardo, come alcuni hanno ipotizzato in Francia, sia perché è fondamentale estendere le ricerche ai collaboratori della sua bottega. La ricerca segue uno studio cominciato nel 2002 e durato tre anni, che ha permesso di identificare l’unica traccia “biologica” del grande genio (cioè: l’impronta di un intero polpastrello di Leonardo da Vinci), poi pubblicata e brevettata per essere utilizzata anche negli accertamenti su opere dubbie o finora sconosciute, dello stesso Leonardo e dei suoi allievi. Una volta raccolte le impronte digitali presenti sui due quadri, le successive analisi richiederanno complicate e lunghe indagini mirate al raffronto con le circa 200 opere contenute nel database dell’Università “G. d’Annunzio” condiviso con il “Museo Ideale” di Vinci, che non solo racchiude quelle che quasi certamente appartengono a Leonardo da Vinci, ma anche gran parte delle impronte sinora individuate nei suoi codici, disegni e dipinti. Le opere saranno esposte al pubblico di giorno e analizzate di notte.
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