mercoledì 30 maggio 2007

Musica per tutti i gusti alla storica Piazzetta di Capri



Sarà un concerto in Piazzetta di Luisa Corna con la Tequila Band, il 31 maggio, a battezzare la seconda edizione della rassegna musicale e culturale "Notti di Luna Caprese". Come l'anno scorso, la kermesse si terrà sui palchi della Piazzetta di Capri e della Certosa di S. Giacomo e ospiterà concerti e spettacoli di alto livello. Laura Freddi e Barbara Di Palma si alterneranno nel presentare le serate. "Capri è un diamante del Mediterraneo - ha osservato Barbara Di Palma alla conferenza stampa di presentazione - e tornarvi è sempre un immenso piacere, in particolar modo per me che sono di origini campane". Il programma musicale è stato pensato per accontentare tutti: gli appassionati di musica classica potranno godere del soave violino di Uto Ughi, i fanatici del jazz avranno modo di trascorrere tre serate in compagnia di Charlotte Coppola, Piero Odorici e la Roman New Orleans Band & Mary Gee, mentre i concerti di Gianluca Grignani e Zeroassoluto saranno quelli dedicati ai giovani. Inoltre alla rassegna non mancheranno voci squisitamente partenopee con gli spettacoli di Pino Daniele e Gigi Finizio e l'esibizione di Simone Schettino."Sono entusiasta e orgogliosa di partecipare a questa rassegna - ha dichiarato Laura Freddi - soprattutto perchè parte dei fondi raccolti sarà devoluta in beneficienza, all'associazione per disabili A.N.F.F.A.S.". La stagione estiva "Notti di Luna Caprese" che terminerà il 21 settembre, è organizzata dalla G.R. Management Skipping di Gianni Rossetti in collaborazione con l'Assessore al Turismo del Comune di Capri Salvatore Ciuccio.

sabato 26 maggio 2007

“Teatri di Vetro” in chiusura: la provocazione strumento di riflessione



ROMA – Si è concluso il 27 maggio il festival “Teatri di Vetro”, fiera / mercato del teatro indipendente. La rassegna ha ospitato 45 compagnie di Roma e provincia che si sono esibite presso il teatro Palladium e altri luoghi meno convenzionali del quartiere Garbatella: dal foyer del teatro al marciapiede di Piazza S. Bartolomeo Romano, dal Cantiere teatrale di Piazza Giovanni Triora all’aula della Scuola Media Moscati. Durante la rassegna sono stati ospitati i generi più vari: farsa, teatro dell’assurdo, monologhi, teatro danza, teatro canzone e il più classico teatro di narrazione. Si può dire che si è visto proprio di tutto. Basti pensare che in apertura del festival sul tavolo predisposto per l’aperitivo inaugurale era posizionata una scultura estremamente realistica di donna nuda accovacciata su un letto di patatine fritte, incellophanata con tanto di codice a barre, peso e prezzo. Denuncia all’odierna società dell’immagine. Temi profondi, attuali, mai banali sono stati proposti e rappresentati spesso in modo provocatorio, ma sicuramente efficace nell’intento di colpire il pubblico, scioccarlo, far muovere un’emozione. Tramite la musica, la recitazione, la danza, le immagini e anche il silenzio si è trattato dei drammi generati dalla camorra, della precarietà del lavoro giovanile, del disagio della malattia, della difficoltà di comunicazione. La rassegna non si è limitata a rappresentazioni sceniche, ma è stata arricchita da proiezioni, convegni e seminari tenuti da esperti del settore per discutere e informare sulla nuove frontiere del teatro contemporaneo, i nuovi mezzi espressivi, il confronto con la tradizione. “Teatri di Vetro” si è rivelata un’ottima vetrina per gli artisti che si sono esibiti e che hanno potuto finalmente dimostrare il proprio talento. L’alto valore artistico dell’iniziativa è stato riconosciuto dai critici presenti a teatro, ma soprattutto dalla buona affluenza di pubblico composto in gran parte da giovani.

venerdì 25 maggio 2007

All' Auditorium Antonella Ruggiero ricorda Sandro Gindro


ROMA - Alle ore 21 in punto la sala Petrassi dell'Auditorium Parco della Musica è gremita, ma silenziosa. Nell'aria quella sensazione di attesa e di curiosità in preparazione a uno spettacolo che si preannuncia essere qualcosa di molto diverso dal semplice concerto. I quattordici archi e il pianoforte preparati sul palco incutono anche un po' di soggezione. Iniziato lo spettacolo, i protagonisti danno vita a una rappresentazione a metà tra il teatro e il concerto perpetrando quell'aria di mistero e introspezione. Antonella Ruggiero in collaborazione con l'attrice Lucilla Giagnoni e l'Orchestra Konzert-Gebäude Florenz diretta dal maestro Andrea Dindo hanno ricordato con lo spettacolo "Interpretando" la musica, la poesia e le riflessioni dello scomparso psicanalista, compositore e autore di teatro Sandro Gindro."Interpretando" è una ragnatela ben costruita in cui i fili creati dalla soave voce di Antonella Ruggiero si intrecciano con le pièce teatrali proposte dal Lucilla Giagnoni in una sorta di botta e risposta continuo dove il sottofondo dell'orchestra fa da esemplare amalgama. Gindro con i suoi pensieri e la sua raccolta di canzoni popolari coglie il senso implicito di parole e gesti, scava nei testi, nelle melodie, nei silenzi, convinto che la musica possa essere l'unica via possibile per eliminare quella barriera psicologica che si pone tra conscio ed inconscio. Il timbro della Ruggiero si rivela quanto mai adatto a rappresentare un'opera simile, acuto, ma non stridulo, leggero, ma penetrante. Le sue note sembrano entrarti dentro e pervadere tutto il corpo creando un piacevole pizzicore sulla pelle. Sembrano perforarti il cuore per rimanere lì, immutabili, per sempre.

giovedì 24 maggio 2007

La realtà del precariato portata in scena


"Di Figlio Padre Di Figlia Madre"
Teatro Palladium, Roma
Festival "Teatri di Vetro"

Il lavoro precario è una realtà che si infiltra nel futuro dei giovani italiani dagli anni Novanta. Da allora il famigerato "contratto a tempo indeterminato" comincia ad essere un miraggio, così come lo è oggi. E' questo l'attualissimo tema trattato dalla compagnia Nemesi Teatro dal titolo "Di Figlio Padre Di Figlia Madre". Lo spettacolo è stato presentato il 23 maggio al teatro Palladium all'interno del festival del teatro indipendente "Teatri di Vetro". Alessandro Langiu, autore e protagonista della pièce, propone un lungo monologo intervallato da brani musicali cantati, recitati, rappati volti ad alleggerire e aiutare lo sviluppo della narrazione. Ad accompagnare l'attore sono le chitarre acustiche, le percussioni e la voce di Marianna Campanile del gruppo Valnades Art. Siamo a Taranto nel 1990. Abo si diploma e decide di smettere di studiare per trovarsi un lavoro. Non vuole più pesare sulle spalle della sua famiglia che vive del misero stipendio di operaio del padre e della pensione del nonno. Molti dei suoi amici sono emigrati al nord, ma Abo sceglie di provare a confrontarsi con la realtà lavorativa del sud-Italia. Comincia così un'odissea di piccoli impieghi malretribuiti come rappresentante, come agente immobiliare: sono i lavori di oggi, veloci a consumarsi e a consumarti. Sullo sfondo il continuo confronto con la famiglia ed in particolare col nonno che non comprende la pacifica sottomissione del nipote a datori di lavoro senza scrupoli. Deluso, Abo, parte militare e nella caserma di Buffoluto scopre un archivio militare dove si parla diffusamente anche del nonno che manifestava contro il fascismo, suo nonno, uno dei più accesi militanti dei cantieri navali per la difesa dei diritti degli operai. Abo riflette su un modo nuovo di confrontarsi col lavoro e accetta un impiego come coltivatore diretto riscoprendo un rapporto più sano con il lavoro e con se stesso, lontano dalle forzature e dalla prepotenza della precarietà moderna.

martedì 22 maggio 2007

A las Madres de Plaza de Mayo


"Por la Vida"
Teatro Palladium, Roma
Festival "Teatri di Vetro"

Le madri di Plaza de Mayo a Buenos Aires sono diventate l’emblema dell’amore materno che vince ogni ostacolo, non si placa, non si arrende. Sono la forza, la costanza, la pazienza di lottare, combattere, chiedere giustizia. Sono le mamme dei desaparecidos, di quella moltitudine di ragazzi scomparsi nelle fauci della dittatura del generale Videla tra il 1975 e il 1983, sequestrati, arrestati, mai processati, svaniti. Nel nulla. A loro è dedicato lo spettacolo della compagnia Narramondo "Por la Vida", che si è tenuto ieri, 21 maggio, presso il teatro Palladium nell'ambito del festival "Teatri di vetro". Sul palco due attrici, Elena Dragonetti e Raffaella Tagliabue, e un musicista, Max De Aloe. Le voci delle ragazze si intrecciano con il suono dal sapore argentino della fisarmonica e dell'armonica a bocca. E' il racconto di un viaggio, realmente avvenuto, nell'Argentina di oggi. Una corrispondenza a distanza permette di raccontare a due voci la doppia faccia di questo paese. La Viaggiatrice è spinta da Genova a Buenos Aires dalla sua passione per il Tango, ma una volta raggiunta la sua meta scopre che l'Argentina non è solo ballo e bandoneon. La ragazza indaga la Baires di oggi con occhi profondi, da non-turista, muovendosi alla ricerca dell'essenza delle cose e alla ricerca delle anime che vivono la città. Tramite la raccolta di testimonianze, storie, racconti e voci si scopre il reale volto della città culla del Tango e della più feroce dittatura dell'America Latina. Così un secondo viaggio ha inizio, un viaggio nella memoria dove sorrisi, musica, odori, nomi, passioni, lacrime, speranze si fondono come tante tessere del più variegato puzzle. Questa è l'Argentina, questa è Buenos Aires.

venerdì 18 maggio 2007

Istruzioni per imparare a vivere


"Istruzioni"
Foyer del Teatro Palladium, Roma
Festival "Teatri di Vetro"

Quattro hostess impettite e dall'atteggiamento fin troppo cordiale passeggiano tra gli spettatori nel foyer del Teatro Palladium. Li avvicinano, li scrutano, sorridono. Così si apre l' esibizione del gruppo PsicopompoTeatro svoltasi nell'ambito del festival "Teatri di vetro" e intitolata "Istruzioni, un classico di oggi indispensabile per le donne e gli uomini di classe di sempre". Al comando di una delle ragazze si posizionano a semicerchio pronte per una dimostrazione pratica. Antonella Caron, Caterina Inesi, Luisa Merloni e Simona Senzacqua donano al pubblico preziose istruzioni su come salire le scale. La prima hostess impartisce il comando, la seconda lo dimostra, la terza ripete il comando in inglese e l'ultima ne da la dimostrazione (in inglese?). Impassibili le ragazze recitano di fronte agli attoniti presenti ridicolizzando il mondo delle hostess (di aereo, di convegno, di televendite) esagerando i movimenti e la mimica e impostando in modo volutamente forzato il tono di voce. Terminata la dimostrazione, alle quattro hostess se ne aggiugnono altre due, Manuela Cherubini e Irene Vecchio. Le ragazze si sparpagliano tra gli spettatori e cominciano ad elencare stravaganti istruzioni su come avere paura, istruzioni per caricare un orologio, per capire tre dipinti famosi, per piangere e per ammazzare le formiche a Roma (in quest'ultimo caso è addirittura possibile acquistare un kit ad hoc). L'atteggiamento delle hostess, inizialmente così accurato e gentile, col passare dei minuti va incontro a una sorta di disgregazione generando una confusione crescente e ripetute crisi isteriche. "Istruzioni" nasce da un'idea di Manuela Cherubini, mentre i testi, non sempre seguiti, sono di Julio Cortàzar. "Possiamo aiutarvi? Dobbiamo aiutarvi".

La difficoltà della comunicazione rappresentata al Palladium


"Transgression #1 disobedience, Transgression #2 4Rin A room"
Teatro Palladium, Roma
Festival "Teatri di Vetro"

ROMA - L'inaugurazione del palco del Teatro Palladium nel quadro delle rappresentazioni previste per il festival "Teatri di vetro", è affidata ad una compagnia di danza residente a Ladispoli: Cie Twain. Il gruppo, nato dalla collaborazione tra la coreografa Loredana Parrella e il designer Roel Van Berckalaer, ha presentato "Transgression #1 disobedience, Transgression #2 4Rin A room". I due atti, riuniti in un unico spettacolo, raccontano l'impossibilità di comunicare e la necessità del superamento della paura di rimanere soli come unica via per trasgredire e poter scegliere liberamente. Un teatro fatto di gesti, di musica, di danza, fatto di interazioni tra elementi di vita quotidiana e la proiezione di criptici filmati. Non serve neanche una parola per colpire lo spettatore, basta l' immagine. Vittoria Maniglio, Sabrina Vicari, Fernando Pasquini e Massimiliano di Perna, i quattro attori - ballerini, si alternano in balli schizofrenici, gesti di vita d'ogni giorno, staticità e movimento. Si passa dall'immagine dell'uomo che guarda la televisione fumandosi una sigaretta alla simulazione di un atto sessuale tra il romantico e la battaglia, dalla scena di tre persone sedute a un tavolo mentre sorseggiano un caffè, al ballo nevrotico di una ragazza che non riesce ad esprimersi altrimenti. Tutti gli elementi accompagnano la rappresentazione, dalle luci che si fanno a volte calde e smorzate oppure colorate e violente, alla musica, sempre in lingua straniera (come a sottolineare l' impossibilità di comprendere il significato della parola parlata), ma che riprende i temi visti sulla scena come il rumore del morso di una delle mele rovesciate sul palco o il ticchettio dell'acqua vista in una proiezione.

giovedì 17 maggio 2007

Giorgio Turchetti: quando il jazz buca la tela


"Mood Indigo"
11 maggio - 3 giugno 2007
Palazzo Venezia - Refettorio Quattrocentesco, Roma
Ingresso libero

"Mood Indigo" il titolo scelto da Giorgio Turchetti per la sua mostra a Palazzo Venezia che durerà dall'11 maggio al 3 giugno. Un titolo emblematico (lo stesso della celeberrima canzone scritta da Duke Ellington nel 1930 e replicata da tutti i più grandi interpreti fino a diventare simbolo indiscusso del jazz mondiale) che introduce immediatamente nell'atmosfera raffinata e struggente della produzione artistica dell'autore. La musica jazz è stata per Turchetti la colonna sonora di interminabili sessioni lavorative nonchè malinconica compagna di tutta la sua carriera creativa. Talmente forte è l'amore dell'artista per questo genere musicale da dover essere raccontato anche tramite le sue tele: suonatori di jazz, ove la musica si percepisce a livello ottico, come architettura astratta complementare ai personaggi impegnati nel loro esercizio.
Tutto è armonia: figure e forme si fondono in una atmosfera di gioia e di malinconia, antidoto ad una vita noiosa e senza arte. Questo ed altri i temi esposti con le 30 opere della mostra, volte a sintetizzare oltre cinquant'anni di produzione artistica, di vita travagliata e problematica spesa tra Roma e Corfu', tra la classicita' della capitale e quella del mondo ellenico. Si ritrova la pittura figurativa, tradizionale nelle forme come nell'uso del colore e un'attenzione spiccata a tematiche di impegno sociale, civile e politico, ma allo stesso tempo è evidente l'esperienza dell'artista nel mondo della pubblicità e del cinema con immagini astratte, dai contorni marcati e colori accesi non senza qualche riferimento cubista. L'esposizione segna il ritorno sulle scene di un grande artista che, ritrovata l'ispirazione, si conferma poeta e ingegnere della pittura.

mercoledì 16 maggio 2007

Karl Bohrmann: 40 disegni da Monaco



"Karl Bohrmann - Disegni"
18 maggio - 28 giugno 2007
Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Largo di Villa Massimo 1-2, Roma
Ingresso libero

Oltre 40 disegni appartenenti all'ultima fase creativa di Karl Bohrmann, offrono un immagine puntuale dell'oeuvre grafica dell'artista. Direttamente dal Sinclair-Haus di Bad Homburg e dalla Pinakothek der Moderne di Monaco le opere sono giunte all'Accademia Tedesca di Roma di Villa Massimo per un' esposizione ad ingresso gratuito che durerà dal 18 maggio al 28 giugno prossimi. Karl Bohrmann (1928-1998) ha lasciato come pittore, disegnatore, fotografo e compositore di musica contemporanea una vasta opera di inestimabile valore che documenta il suo complesso orientamento artistico. La produzione pittorica e grafica di Bohrmann è determinata da cicli e variazioni e oscilla tra la geometrizzazione dell'ambiente e la sua totale disgregazione. Il repertorio dell'artista abbraccia motivi apparentemente non spettacolari come sedie, tavoli, finestre, ambienti, case, alberi e figure di donna. Nella mostra di Villa Massimo è rappresentato il tema del nudo che Bohrmann tratta in modo complesso tramite processi di astrazione tra il disegno e lo spazio. Nelle nature morte i contorni sono tracciati con segni vibranti e con mano malferma dando la sensazione di oggetti incorporei che si confondono con le sfumature dello sfondo. Particolare, poi, è il gruppo degli "Alberi Rossi" in cui l'artista crea un collage di carta velina rosso vivo abbinandola a disegni a gessetto e olio. Questa serie è stata realizzata nel 1996 e rappresenta alberi singoli o gruppi di arbusti le cui forme, delineate solo nei contorni variano dalle chiome del pioppo a quelle ad ombrello. I paesaggi esposti, provenienti dalla raccolta del 1998 intitolata "Himmelerscheinungen" sono caratterizzati da cieli ampi e figure a gessetto sopra la liena dell'orizzonte come triangoli, ovali, rombi.

martedì 15 maggio 2007

"Teatri di vetro": si apre il festival delle compagnie emergenti



ROMA - Dieci giorni di teatro, di spettacoli, di studi, di riflessioni comuni, di approfondimenti. Ecco in cosa consisterà "Teatri di vetro", fiera del teatro indipendente di Roma e provincia che si terrà nel quartiere Garbatella dal 17 al 27 maggio. 45 compagnie teatrali si esibiranno sul palco e nel foyer del Tearto Palladium Università Roma Tre, ma anche nei cortili dei lotti del quartiere e al Cantiere teatrale, mentre nell'Aula Magna del rettorato dell'Università Roma Tre e alla Casa del Municipio Urban Center Roma IX saranno proposti momenti di discussione e approfondimento. "Teatri di vetro" si propone come una vera e propria vetrina con l'obiettivo di valorizzare e dare spazio a quelle realtà artistiche (teatro, danza, arti performative) che difficilmente ottengono l'attenzione dei circuiti ufficiali. Molti giovani i protagonisti delle esibizioni, ma anche diversi professionisti che lavorano da anni nel settore presenteranno al pubblico diversi generi, dal teatro classico, al figurativo, al narrativo. Il festival è il frutto di una proficua collaborazione tra la Provincia di Roma, la Fondazione Romaeuropa, l'Università Roma Tre e Triangolo Scaleno Teatro che ha ideato il progetto e ne ha curato la direzione artistica e organizzativa. "E' importante valorizzare tutti gli artisti che abbiamo sul nostro territorio - ha dichiarato Vincenzo Vita, Assessore alle politiche culturali, Provincia di Roma, alla presentazione di "Teatri di Vetro" - vogliamo dare sostegno alle produzioni artistiche emergenti affinchè tutti abbiano la possibilità di farsi conoscere. Il festival vuole essere un primo tentativo di dare una risposta concreta alla situazione di precarietà e oscurità in cui vive il teatro indipendente con la speranza di arrivare, l'anno prossimo, anche al Teatro Argentina".

mercoledì 9 maggio 2007

Guttuso, De Chirico e Manzù nel mondo del costume di scena


"Armonie del '900. Costumisti d'eccezione per la lirica e per il balletto"
9 maggio - 5 agosto 2007
Casa dei Teatri - Villa Doria Pamphilj, Villino Corsini, Roma
Per info: www.casadeiteatri.culturaroma.it
www.comune.roma.it/cultura
www.bibliotechediroma.it
eventi.casadeiteatri@bibliotechediroma.it

Il fascino dell'opera lirica e del balletto rivive nelle sale della Casa dei Teatri a Villa Doria Pamphilij. Bozzetti, foto di scena e costumi realizzati da alcuni grandi artisti del '900 sono stati collezionati ed esposti per la mostra "Armonie del '900. Costumisti d'eccezione per la lirica e per il balletto". Luisa Viglietti e Francesca Rachele Oppedisano, in collaborazione con il Comune di Roma, l'Ente teatrale Italiano e il Teatro dell'Opera di Roma, hanno selezionato abiti e disegni (alcuni dei quali esposti per la prima volta) realizzati da artisti del calibro di Renato Guttuso, Enrico Prampolini, Giorgio De Chirico e Giacomo Manzù. Tramite gli storici allestimenti del Teatro dell'Opera di Roma viene evidenziato il profondo rapporto che arte pittorica e arte plastica hanno intrattenuto con l'arte del costume di scena. Il percorso espositivo si snoda in quattro sale in cui sono raccolte le opere suddivise a seconda dello spettacolo per il quale sono state realizzate. Si ritrovano quindi "La rosa del sogno" e "Le roi des gourments" nella prima sala, "Otello", "Oedipus rex" e "Aladino e la lampada magica" nella seconda, "La tarantola", "Daphnis et Chloé" e "La création du monde" nella terza sala e nell'ultima "Didone ed Enea" e "Bacco e Arianna". La mostra è stata pensata per coinvolgere completamente lo spettatore proiettandolo nel mondo dell'opera anche tramite l'ascolto delle musiche dei vari spettacoli e la visione di filmati esplicativi. "Questa esposizione - ha dichiarato Luisa Viglietti, curatrice della mostra - è rivolta a chiunque abbia la curiosità di avvicinarsi al mondo del teatro passando in qualche modo "dietro le quinte". Inoltre ci siamo prefissati l'obiettivo di coinvolgere i giovani tramite attività parallele quali incontri con docenti di Storia dell'Arte e costumisti e una rassegna video di cinema internazionale sul mondo del Teatro d'opera."

lunedì 7 maggio 2007

Marina Fiordaliso: "La musica mi appartiene, il teatro mi affascina"


(Articolo del 3 maggio 2007)


Marina Fiordaliso inizia la sua carriera artistica come rivelazione dell'edizione del Festival di Sanremo del 1982, ma conferma la sua popolarità nel 1984 con il brano "Non voglio mica la luna" che registra il record di vendite in Italia e all'estero. Incide diversi album finchè nel 1993 debutta come showgirl nel cast di "Domenica In" e nel 1995 come attrice. Nel 1997 pubblica l'album "Como te amrè" interamente cantato in spagnolo, che riscuote grande successo in Messico, America Latina e Spagna. Negli ultimi anni Fiordaliso è tornata in televisione partecipando al reality "Music farm" ed al programma "Piazza grande". Il suo ultimo lavoro è il musical "Menopause" che nei prossimi giorni sarà presentato al Teatro Nuovo di Milano e che la vede protagonista insieme a Marisa Laurito, Fioretta Mari e Manuela Metri. Al termine della conferenza stampa per la presentazione del musical siamo riusciti a porre qualche domanda alla cantante.

Qual è il suo punto di vista sull'argomento che tratta il musical: la menopausa?

Marina Fiordaliso: "Io odio la parola "menopausa", secondo me la menopausa non esiste. Esistono diverse fasi nella vita di tutti, forse possono esserci momenti più delicati per le donne data la nostra sensibilità, però penso che dopo i 50 anni non si debba necessariamente essere depresse e sentirsi brutte. Ho sentito di crisi adolescenziali vissute in modo tanto drammatico quanto le crisi da menopausa. Anche alle ventenni vengono i brufoli e la cellulite.. Basta volersi bene, fare sport, mangiare un po' di meno, prendersi cura del proprio corpo e non lasciarsi andare psicologicamente. Questa è la miglior cura al di là di pillole e tisane. Se ci si ama si è belle a 50 anni così come a 30 e a 20."

Dopo tanti concerti e tanti Festival di Sanremo, com'è stato avvicinarsi al mondo del teatro?

M.F.:"Io ho sempre amato il teatro. Nel '90 avevo già fatto un musical che si intitolava "Blood Brothers", ma poi non avevo più recitato. Tornare sul palcoscenico in veste di attrice è stato eccezionale e anche divertente perchè Marisa Laurito e Fioretta Mari sono delle grandi maestre e mi hanno insegnato moltissimo. Diciamo che c'è stato un equo scambio tra di noi, io le ho aiutate sul canto, loro hanno aiutato me nella recitazione. Per il ballo siamo tutte negate e ci siamo dovute arrangiare come potevamo. Io mi sento veramente cresciuta dopo questa esperienza e la vivo come una grande vittoria."

Chi l'ha aiutata maggiormente nel suo percorso artistico? Se oggi dovesse dire "grazie" a qualcuno, chi sarebbe questa persona?

M.F.: "Posso dire sinceramente di dover ringraziare solo me stessa. Tutto quello che ho avuto, le gioie, il successo, ma anche le delusioni l'ho raggiunto esclusivamente con le mie forze. Questo mio modo di agire forse ha reso la strada più difficoltosa e ha aumentato la salita, ma poter dire "tutto questo l'ha fatto da sola" è una soddisfazione impareggiabile."

Progetti per il futuro? Musica o teatro?

M.F.: "Sicuramente il mio mestiere è quello di cantante ed è quello che vorrei fare finchè mi sarà possibile. Tra l'altro il 2 maggio è uscito il mio nuovo singolo interpretato insieme a Gianni Fiorellino dal titolo "L'amore limiti non ha" e che racconta la storia di un ragazzo innamorato di una donna più matura.
Poi, insieme a Marisa Laurito, Fioretta Mari e Manuela Metri abbiamo intenzione di metterci a lavorare su un nuovo musical che vorremmo intitolare "Andropausa, la vendetta" (ride, ndr) per portare in scena i problemi che anche gli uomini hanno verso la seconda metà della loro vità."

Fioretta Mari: il mestiere dell'attore


(Articolo del 3 maggio 2007)


Figlia d’arte da dieci generazioni di attori, Fioretta Mari ha preso parte a più di 150 spettacoli teatrali con i più significativi ed importanti artisti italiani ed esteri. Ha lavorato, ad esempio, con Ugo Tognazzi, Alberto Lionello e Pino Caruso passando dalla tragedia al teatro comico. Ha partecipato a diversi programmi televisivi tra cui "Canzonissima 77" e "Luna Park" e dal 2000 è insegnante di dizione e recitazione nella trasmissione "Amici" di Maria De Filippi. Dopo anni di televisione Fioretta Mari è tornata a teatro con il musical "Menopause" interpretato con Marisa Laurito, Fiordaliso e Manuela Metri. Abbiamo colto quest'occasione per raccogliere una breve intervista.

In "Menopause" interpreta il ruolo della donna manager: cos'ha in comune Fioretta Mari con questo personaggio?

Fioretta Mari: "La manager del musical è una donna molto decisa, forte, intraprendente e sicura di sè, abituata a trascurare tutto e tutti pur di far carriera. L'autorità che viene fuori dalla trasmissione "Amici" mi ha sicuramente aiutato molto nell'interpretazione di questo ruolo. Durante lo spettacolo accadono cose folli per cui le tutte le sicurezze vengono a cadere e questo fa del mio personaggio una donna reale, molto simile a Fioretta. Ci sono momenti del musical in cui la gente si sente male per le risate, ecco da dove nasce il successo dello spettacolo con cui abbiamo abbattuto il tabù dell'argomento "menopausa". Si ride, si pensa e si esce felici perchè con la menopausa inizia il periodo più bello della vita di una donna. Il segreto sta tutto lì nella gioia di vivere e nell'amare tanto, sempre e comunque."

Come abbiamo già ricordato, lei è docente presso la scuola di "Amici": cosa vuole dire ai giovani che si vogliono avvicinare al mondo del teatro?

F.M.: "Il nostro è un mestiere faticosissimo per cui è necessario essere disposti a sacrificarsi molto. E' un lavoro fatto di dedizione, di disciplina e di amore totale per questa grande manifestazione d'arte che è il vero teatro. Le caratteristiche principali per chi vuole fare l'attore devono essere la serietà e l'umiltà, basta con le persone che non dovrebbero fare questo mestiere."

Quando un attore può essere definito tale?

F.M.:"Per me un attore è qualcuno che riesce a trasmettere un emozione. Non sto parlando di recitare lunghi monologhi, basta una semplice frase o anche una sola parola. Purtroppo oggi sono pochi quelli a cui si può applicare il titolo di artista."

Ogni attore porta dentro di sè un insegnamento da ogni personaggio con cui ha occasione di lavorare durante il suo percorso artistico: quali sono stati gli incontri più significativi per lei?

F.M.: "Ce ne sono stati moltissimi. Come registi citerei sicuramente Ugo Tognazzi e Franca Valeri, poi voglio ricordare Manuela Metri che è regista di "Menopause" e con la quale ho scritto il libro "Ciao Artista!" in cui si ritrovano suggerimenti ed esercizi per riuscire nel mondo dello spettacolo e poi c'è ovviamente Maria De Filippi che mi ha trasmesso parte della sua dote organizzativa aiutandomi a programmare le mie attività."

Marisa Laurito: una donna, mille risorse


(Articolo del 3 maggio 2007)

Marisa Laurito debutta sulla scena firmando il suo primo contratto con Eduardo De Filippo all'età di ventun'anni. Recita nel teatro d'avanguardia e nella commedia musicale lavorando con Elvio Porta, Armando Pugliese, Ugo Gregoretti, Bruno Garofano, Gigi Dall’Aglio, Mauro Gioia, Vincenzo Salemme. Quindici anni di teatro, tre successi internazionali: “Masaniello”, “900 napoletano” e “Barilla Bolgie band”. Poi viene il cinema con artisti del calibro di Nanni Loi, Nino Manfredi ed Enrico Montesano. Dal '92 Marisa Laurito si impossessa del piccolo schermo con più di dieci trasmissioni all'attivo tra cui "Domenica In", "Casa Laurito", "Fantastico" e "Paperissima". Adesso l'attrice napoletana è tornata a teatro col musical "Menopause" che interpreta con Fioretta Mari, Fiordaliso e Manuela Metri. In occasione della presentazione di questo ultimo spettacolo abbiamo colto l'occasione per scambiare quattro chiacchiere con Marisa.

Com'è stato lavorare con le altre protagoniste di "Menopause"? Che tipo di rapporto si è instaurato tra di voi?

Marisa Laurito: "Intanto vorrei specificare che siamo tutte e quattro protagoniste, non ci sono ruoli minori o altri di spicco, abbiamo tutte lo stesso peso, metaforicamente parlando, sul palcoscenico. Siamo amiche e andiamo facilmente d'accordo, mi piace dire che sia on stage che fuori dal teatro siamo una "corazzata" perchè siamo molto unite e legate l'un l'altra. Anche sul palco i nostri personaggi si ritroveranno in sintonia grazie all'intelligenza e alla simpatia che contraddistingue tanto la casalinga quando la manager, la sessantottina e l'attrice di soap."

Dopo il musical sappiamo che ha in programma un nuovo spettacolo teatrale sempre in collaborazione con Manuela Metri. Questo vuol dire che Marisa Laurito ha chiuso con la televisione?

M.L.: "Io nasco dal teatro. A suo tempo ho fatto la televisione più bella del mondo nel periodo in cui c'era davvero la grande televisione. Quella di oggi mi avvilisce, tranne piccole "isole felici" la televisione è fatta tutta da reality show e da persone normali, non si fa più lo spettacolo come lo intendo io, quello che bisogna saper fare. Trovo i programmi odierni piuttosto volgari e trash, per questo non ho mai accettato di partecipare ad un reality nonostante le numerose offerte."

Ha quindi nostalgia della tv sperimentale...

M.L.: "Ho molta nostalgia della sperimentazione perchè io credo che un artista per essere definito tale debba necessariamente sperimentare. Anche io in teatro non riprendo mai testi famosi, mi piace improvvisare e fare sempre cose nuove. Con la sperimentazione si rischia, ma si impara anche moltissimo. Questa è un'eredità che mi hanno lasciato Eduardo De Filippo e Renzo Arbore."

C'è un attore o un'attrice ai quali si ispira?

M.L.: "Nel cinema ci sono molte attrici americane che ammiro, ad esempio Woopy Goldberg o Betty Midler perchè anche loro sono alternative, come lo sono io."

Mi aspettavo che avrebbe citato Eduardo De Filippo o comunque qualche attore italiano...

M.L.: "Eduardo è stato il mio grande maestro, ho fatto con lui il teatro classico nell'ambito della commedia napoletana, Arbore è stato un Pigmalione. Certo che mi ispiro anche a loro, per forza, fanno parte del mio DNA perchè ho cominciato la mia carriera artistica proprio con loro. Sono stata molto fortunata perchè ho avuto l'opportunità di incontrare grandi personaggi del teatro italiano e ognuno di loro mi ha lasciato un piccolo insegnamento che ha contribuito a formare la Marisa Laurito di oggi. I contatti sono importanti per la crescita dell'artista e guardo con dispiacere i giovani che oggi vogliono intraprendere la via del teatro perchè non ci sono più grandi maestri a cui fare riferimento."

Lei ha fatto teatro, cinema, televisione: qual è l'esperienza che l'ha appagata maggiormente? Cosa preferisce fare?

M.L.: "Io sono stata attrice, showgirl, conduttrice, comica e molto altro, ma devo riconoscere che il teatro per me è stato sempre "la mamma". Anche quando mi trovavo nel pieno del successo televisivo, ogni due anni facevo teatro. Il palcoscenico è sempre stata una specie di calamita alla quale dovevo sempre ritornare anche perchè è una grande scuola che non smette mai di insegnare. In questo lavoro, per crescere bisogna, sempre mettersi alla prova, è per questo che il teatro è l'ambiente che amo di più."

Menopause: il musical con Marisa Laurito per le donne over 50


(Articolo del 3 maggio 2007)


Teatro Nuovo, Milano
Dal 8 al 20 Maggio 2007

Una casalinga, una manager, un'attrice di soap e una sessantottina, quattro donne apparentemente molto diverse tra loro, ma con qualcosa in comune: la menopausa. Marisa Laurito, Fioretta Mari, Marina Fiordaliso e Manuela Metri sono le frizzanti protagoniste del musical "Menopause" che verrà proposto a Milano presso il Teatro Nuovo dall'8 al 20 maggio. Nato a Broadway da un'idea di Jeanie Linders e riadattato per l'Italia dall'attrice-regista Manuela Metri, questo musical sta spopolando in tutto il mondo coinvolgendo non solo le donne di mezza età, ma anche i giovani . "Menopause" è ambientato in un centro commerciale e si preannuncia uno spettacolo divertente e informativo. Le musiche, suonate rigorosamente dal vivo, sono parodie di brani celebri anni '70/'80 come "Suderai" cantata sulle note di "Stayin' alive" o "Il climaterio" sulla musica di "Maledetta primavera. "Il messaggio che vogliamo lanciare - dichiara Marisa Laurito durante la conferenza stampa - è che le donne dopo i 50 anni non sono da buttare via, anzi, è questo il momento in cui può cominciare una nuova vita se non ci si lascia travolgere dai problemi". "Il nostro motto infatti - conferma Fioretta Mari - è ama chi sei. Prendendoci cura di noi e volendoci bene si possono prendere con ironia i noiosi disturbi causati dalla menopausa e vivere serenamente". A questo proposito all'esterno del teatro ci sarà un camper dell'associazione "Donna Milano onlus" che avrà a bordo diversi specialisti, dal dietologo, al dermatologo, al ginecologo, che offriranno consulenze alle donne che hanno superato la soglia dei 50 anni.

"Centro di igiene mentale": Cristicchi all'Auditorium


(Articolo del 26 aprile 2007)


La sala Sinopoli dell'Auditorium di Roma si è trasformata in istituto psichiatrico per lo spettacolo di Simone Cristicchi dal titolo "Centro di igiene mentale". Giovedì 26 aprile l'artista romano si è esibito in una performance a metà tra il concerto e lo show teatrale: il folto pubblico intervenuto è stato trasportato in un viaggio nel mondo della malattia mentale alternando monologhi, brani impegnati, filmati, diapositive e pezzi allegri. Cristicchi ha interpretato la parte di un ragazzo autistico che racconta la sua realtà da dietro le sbarre del manicomio dentro il quale è rinchiuso descrivendo le stravaganti personalità che ha avuto modo di incontrare, la tristezza della solitudine, la gioia di vivere in un proprio mondo privo di cattiveria e pregiudizi. Uno spettacolo intenso per il vincitore dell'ultima edizione di Sanremo che si è rivelato artista a tutto tondo proponendo un messaggio forte, ma trattato di tanto in tanto con ironia e leggerezza. Con "Centro di igiene mentale" sono stati presentati numerosi pezzi tratti dall'ultimo album "Dall'altra parte del cancello" pur senza dimenticare le hit che hanno portato Cristicchi al successo, da "Vorrei cantare come Biagio Antonacci" a "La filastrocca della Morlacca", da "Laureata Precaria" (seconda parte del famoso "Studentessa Universitaria") all'immancabile successo del Festival "Ti regalerò una rosa". Niente percussioni per il capellone romano che ha voluto riarrangiare i suoi brani con soli archi, fisarmonica e pianoforte proponendo una musica tra il jazzistico e il folkloristico. Al termine dell'esibizione, caloroso, il pubblico presente in sala, ha dimostrato di aver gradito lo spettacolo salutando l'artista con un lungo applauso.