giovedì 30 luglio 2009

Una fiction sulla Callas prodotta a Milano

Una fiction su Maria Callas per valorizzare il cinema lombardo e milanese. E’ questa l’idea annunciata dal sindaco Letizia Moratti lasciando il Pirellone dopo un incontro con il presidente della Regione, Roberto Formigoni, sul tema del rilancio della cinematografia lombarda. La notizia giunge a qualche settimana dall'inaugurazione dell’ex Manifattura Tabacchi, cittadella del cinema e della cultura milanese, che sarà sede del cortometraggio. «Abbiamo in mente diverse fiction legate ai personaggi e alle tipicità della Lombardia - ha detto Moratti - Ad esempio abbiamo parlato di una fiction sulla Callas che potrebbe valorizzare la nostra Scala». La tormentata storia d’amore tra Maria Callas e Aristotele Onassis e la fiabesca carriera della soprano più famosa della storia verrà, dunque, riproposta sul piccolo schermo. Il mito della “divina” ha fatto il giro del mondo non solo per l’incanto di una voce mai eguagliata, ma anche per le emozioni che la sua relazione amorosa ha suscitato sin dal lontano 1957. Ha vissuto con slancio assoluto quest’amore, arrivando a sfiorare l’autodistruzione e la morte. Forse questo risvolto della sua vita ha commosso le platee mondiali più di ogni sua sublime interpretazione: l’amore infelice che ha svelato la fragile, comune mortalità della divina. La Film commission si insedierà all'ex Manifattura Tabacchi, dove lavreranno anche le scuole civiche di cinema per la produzione della fiction con l’appoggio della Regione Lombardia e del Comune di Milano. L’obiettivo è quello di rilanciare il cinema, la postproduzione, che a Milano e' forte ma non e' valorizzata come dovrebbe, anche in sinergia con altre film commission di Regioni limitrofe.

venerdì 24 luglio 2009

"La più bella del mondo": al The Beach è festa per otto

Al The Beach di Milano si sente già nell’aria che la serata non sarà come tutte le altre. E’ un mercoledì atipico, la clientela non è formata solo dai soliti habitué. Già dalle dieci, nonostante la serata calda e le zanzare, l’estivo del locale è gremito. Paillettes e lustrini brillano un po’ dappertutto, ragazze bellissime si confondono tra la gente. E’ la serata delle finali del nord Italia del concorso di bellezza “La più bella del mondo”, organizzato dall’agenzia di moda New Model 2000 di Piacenza e presieduta dal patron della serata Pierluigi Ferrari. Sono 23 le ragazze in gara, accompagnate dalla discomusic del dj Alex Bucci: bionde, more, straniere o mediterranee. Ce n’è per tutti i gusti. Presentate da Claudia Borroni e Paolo Manila, le bellissime sfilano in tenuta da sera, in costume da bagno e vestite dagli splendidi abiti dello stilista emergente Riky Lam. La giuria che per questa serata ha la fortuna di rifarsi gli occhi è composta da giornalisti, personaggi che lavorano nel mondo della tv, imprenditori di moda. Presidente Fabio Scarpati, fotografo dei vip per il settimanale Vero, e poi Andrea Miola e Stefano Ghionni di CronacaQui, Beppe Gentile dell’Eco di Bergamo, Franco Borroni, segretario nazionale del concorso, Flavio Dalla Giovanna, avvocato del concorso e della New Model 2000, l’attrice Isabella Stefanelli e Paolo Chiparo della Stars Management. Le ragazze passano e ripassano sotto gli occhi dei giurati, sorridono e ancheggiano: prendere una decisione non è facile. Ma alla fine otto fasce vengono assegnate alle giovani che passano di diritto alla finale che si svolgerà il 12 settembre alla discoteca Baia Imperiale di Gabicce (PU). Il volto più telegenico è quello di Sara Grazioli, ventiduenne, studentessa di Scienze politiche, che vince la fascia di Miss Video Top. Miss The Beach, invece è Michela Campominosi, di 18 anni e appena diplomata al liceo psicopedagogico. Vince il titolo di Miss Ragazza Web Eleonora Prigioni, universitaria ventenne alla facoltà di Scienze motorie, mentre la giovanissima Francesca Radaelli, appena diciassettenne, viene eletta Miss Linea Sprint. Elena Mazzoleni è una diciannovenne iscritta al primo anno di Economia e commercio e si aggiudica il titolo di Miss Baia Imperiale, mentre Miss Moda è Cristina Sandu che ha 26 anni e sogna di aprire un hotel tutto suo. E’ Federica Rossetti a vincere la fascia di Miss Vero: è bionda, ha 20 anni, vive a Lodi e studia Scienze ambientali. La ragazza che si aggiudica il titolo di Miss CronacaQui, infine, è Noemi Cerrocchi, 18 anni, studentessa all’Istituto Turistico. L’appuntamento per queste otto belle, quindi, è per la finale nazionale dove dovranno competere con altre 32 miss provenienti da tutta l’Italia.
http://www.cronacaqui.it/news-bellissima-e-piccante--e-miss-cronacaqui_25155.html#

Donne e lavoro: le esperienze

Incuriosito dal protagonismo femminile, Massimo Ceriani ne ha raccolto le testimonianze nel suo ultimo libro “Parole di donne (Ediesse, 2009). L’autore intervista donne di diverse età con l’intento di conoscere più da vicino la loro esperienza, come vivano il lavoro e il mercato, come rappresentino se stesse e la vita, quali risposte e quale immaginario avanzino con loro.

Appena mi si è presentata l’occasione sono entrata in una società di consulenza. Avere quel lavoro significava affrontare una vera sfida, perché a me le cose semplici non piacciono, le molle che mi muovono sono il mettermi in situazioni un po’ estreme dove sei costretta a metterti in gioco pesantemente. Alla fine sono riuscita a dimostrare a tutti che potevo farcela“. Parla così Laura Protasoni, consulente d’impresa di Gallarate.

Cristina Ronzoni, invece, ha iniziato a lavorare durante gli anni dell’università, come cameriera, aiuto cuoco, lavapiatti, apicoltrice e poi come insegnante, operatrice in comunità fino a diventare presidente di un Consorzio milanese di cooperative sociali. “Ero una donna che si confrontava in un ambito maschile e in un ruolo non proprio femminile – racconta –; è chiaro che se non avessi maturato certe competenze sarei rimasta indietro“.

Diletta Colombo, 28 anni, aspirante libraia. “Mi sono laureata nel 2005 in scienze politiche alla Statale di Milano e la tesi è andata così bene che avrei voluto fare il dottorato in storia delle relazioni internazionali. Presto mi sono scontrata con la dura realtà: fare il dottorato è una passione, devi esserne estremamente convinto e metterti nell’ottica che per molti anni non guadagnerai. Ti dedichi alla ricerca con un minimo rimborso spese e devi tentare in tutti i modi di vincere una borsa di studio per non fare la fame. Dopo essermi fatta due conti ho lasciato perdere e ho cominciato a inviare curriculum. Il giorno dopo già mi avevano chiamato per un colloquio alla Fnac. Ho avuto contratti co.co.co, part-time, semestrali e adesso ne ho uno di 18 mesi con possibilità di inserimento”.

Storie di donne lavoratrici che ancora oggi per assumere nella società il ruolo che meritano sono costrette a grossi sacrifici, di sicuro a mostrare capacità ed eccellenza. A volte sono obbligate a rinunciare ai propri sogni. Questo è l’unico modo per emergere. A maggior ragione in tempo di crisi. Ad oggi, tuttavia, le donne si confermano come le vere protagoniste del nostro mercato del lavoro, al cui interno si muovono sia come occupate, sia come ex-disoccupate alla ricerca di un impiego.

Dal 1993 al 2008 il tasso di attività femminile è passato dal 47,8% al 60%, il tasso di occupazione dal 43,4% al 57,1%. Lo rivela uno studio del Dipartimento del mercato del lavoro della CGIL Lombardia che ha altresì analizzato il mondo dell’imprenditoria femminile. Un fenomeno che cresce con ritmi sempre più sostenuti e che rappresenta il 25% dell’imprenditoria italiana. Le imprese controllate da donne si situano in particolare nel settore terziario: commercio, ristorazione e alberghi, servizi alle aziende, servizi sociali, personali e sanità.

Ma le prospettive in periodo di crisi non sono ovviamente rosee per nessuno. In particolare per quelle donne con contratti atipici (in Lombardia sono il 72% di contratti di avviamento al lavoro). Le imprese prevedono un calo dei livelli occupazionali attraverso il blocco del turnover e la cessazione dei contratti a termine. Riusciranno ancora una volta le donne a dimostrare il loro valore e superare questa fase trattenendo il proprio posto di lavoro con le unghie e con i denti? I precedenti, per fortuna, fanno ben sperare.

Massimo Ceriani lavora nella consulenza e formazione professionale e pratica da anni la pista della ricerca locale e delle storie di vita. Ha pubblicato, tra l’altro, Che cosa rimane. Racconti dopo il Sessantotto (Jaca Book, 2001) e Può non essere così. L’esperienza di un gruppo di donne con storie difficili (Alberti Editore, 2004).

http://www.ilrecensore.com/wp2/2009/07/donne-e-lavoro-le-esperienze/

giovedì 23 luglio 2009

Ecco il romanzo che non c'è

L’eroe dei due mari” è il nuovo romanzo del giornalista e scrittore Giuliano Pavone. Già recensito e apprezzato, il libro non ha ancora trovato un editore disposto a pubblicarlo. Il protagonista di questa storia è Luís Cristaldi, attaccante brasiliano dell’Inter e uno dei migliori calciatori del mondo. Seguendo un insolito voto, annuncia di voler giocare una stagione gratis nel Taranto, squadra di serie C1. Taranto, la città dei due mari, dei tre ponti e dei mille problemi.

La città della Marina Militare
e dello stabilimento siderurgico più grande d’Europa, con record in fatto di inquinamento e morti bianche. La città che ha prodotto il fenomeno Cito e il dissesto finanziario più grave d’Italia.

Una narrazione in stile cinematografico segue i personaggi che si muovono attorno alle vicende calcistiche: una tifosa in procinto di sposare un “buon partito”, un disoccupato che non esce più di casa, due giornalisti che si contendono la stessa donna, un sindaco consigliato dal suo usciere. Un romanzo dove comicità e sprazzi di poesia si alternano a ritmo serrato. Una favola paradossale, ma realistica, sui meccanismi dell’informazione, sui rapporti fra Nord e Sud, sulle contraddizioni del calcio moderno e di quello di provincia. Una storia che diverte, commuove e fa riflettere.

Questa è la recensione di “L’eroe dei due mari“, il nuovo romanzo del giornalista Giuliano Pavone. Fin qui nulla di strano, se non fosse che il libro in questione non è ancora stato pubblicato perché non è ancora stato trovato un editore disposto a farlo. Chi ha recensito la storia di Luìs Cristaldi l’ha dovuta leggere in formato di manoscritto e su fogli volanti. “Ho appena letto <> di Giuliano Pavone” - scrive il giornalista, scrittore e autore televisivo Tommaso Labranca su Film Tv della scorsa settimana - “Spero proprio che qualcuno lo pubblichi perché il romanzo oltre a essere divertente come una vecchia commedia all’italiana degli anni 70 è illuminante se si vogliono capire i recenti risultati elettorali [...] Pavone descrive mirabilmente l’entusiasmo calcistico eccessivo, quasi irritante, di alcuni accidiosi personaggi che si muovono sullo sfondo delle decadenze, delle mollezze e dei veleni italsiderei tarantini. Un atteggiamento che potrebbe essere facilmente pantografato su tutto il Paese“.

La recensione di Labranca ha suscitato molto interesse, sulla stampa cartacea e online. Diversi commenti e riflessioni sono state lasciate sul blog letterario Booksblog. Fra i commenti spicca quello di Fernando Coratelli, editor e scrittore: “Confermo il giudizio di Labranca, e aggiungo che se diverte come una commedia anni Settanta, possiede però anche l’amarezza della commedia anni Sessanta. Scritto con stile elegante ma mai eccessivo, è un grande romanzo corale che in alcune pagine descrittive degli stadi italiani, rimanda alle descrizioni di <> di De Lillo“.

Ma perché nessun editore vuole pubblicare il romanzo di Pavone?La concorrenza è spietata - spiega l’autore - : le case editrici ricevono decine, se non centinaia, di manoscritti al giorno. Anche nel caso che il proprio libro venga scelto, bisogna mettere in preventivo molti mesi prima di avere una risposta. Io ho iniziato a proporre il mio romanzo “solo” tre mesi fa, quindi è normale che non abbia ancora un editore. Anche se, a partire dalla recensione di Labranca, qualche giorno fa, sono già stato contattato da tre editori (alcuni dei quali avevo provato a contattare senza fortuna)! Questa improvvisa impennata di interesse da un lato è normale (anche considerando il credito di cui gode Labranca) ma dall’altro mi stupisce un po’. In fondo il mio romanzo (e come il mio tanti altri) anche senza che ne parlassero i giornali avrebbe ugualmente meritato una chance, no?


http://www.ilrecensore.com/wp2/2009/07/ecco-il-romanzo-che-non-ce

mercoledì 15 luglio 2009

Dal reggae allo ska: la musica è al Carroponte

Sette serate di musica e divertimento, due settimane di concerti dal vivo con grandi protagonisti della musica italiana e straniera. Il Carrokponte music festival ha inizio giovedì 16 luglio presso l’area Carroponte di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Una nuova, sorprendente location, un palco allestito là dove una volta viveva una delle più grandi aree industriali di Milano e hinterland, per ospitare il nuovo festival proposto da Shining Production e Live Club con il patrocinio de Comune di Sesto San Giovanni. Si parte con il reggae giamaicano dell’amatissimo Anthony B (16 luglio) per poi passare alle divertenti note ska di Giuliano Palma & The Bluebeaters il 17 luglio. Chiude la prima settimana lo spettacolo dei Marlene Kuntz (18 luglio) da tre anni in concerto, ma sempre in grado di rinnovarsi e reinventare il proprio sound. Il 22 luglio è la volta del reggae dell’italo-giamaicano Alborosie e il giorno dopo di quello di Mr Vegas e Steela. Gli orfani dei Sex Pistols, invece, potranno tirare fuori la loro anima di “punkabbestia” venerdì 24 con l’esibizione di Punkreas che presentano il loro ultimo lavoro “Futuro Imperfetto” e delle Pornoriviste con il loro “Greatest hits tour”. Chiude il festival il concerto gratuito rap-hip hop dei Club Dogo che dopo la performance interrotta all’Idroscalo, presenteranno il loro ultimo album e si sono già confermati come tormentone estivo con il singolo “Sgrilla!”. “Questo festival rappresenta un esperimento per riqualificare un’ampia area dismessa – ha spiegato Daniela Fabbri del Comune di Sesto – e al tempo stesso creare un luogo di aggregazione che risponda alle esigenze di giovani e meno giovani”. Dopo la chiusura del Rolling Stone, infatti, il Carroponte potrebbe diventare una valida alternativa per passare serate all’aperto ascoltando musica dal vivo, rigorosamente indipendente. La struttura è costituita da un grande palco in acciaio, un parco che può ospitare fino a 5mila persone e si trova in un’area sufficientemente distante dal centro cittadino per non dare problemi di inquinamento acustico. I biglietti per i concerti, del costo di 10 euro, saranno acquistabili online senza aggiunta di diritti di prevendita sui portali www.liveclub.it, www.shiningproduction.com, www.mailticket.biz.

giovedì 9 luglio 2009

Dreyer all'Oberdan

Una rassegna di sei film di cui due inediti allo Spazio Oberdan, dal 10 luglio al 2 agosto. E’ così che Fondazione Cineteca Italiana, in collaborazione con Lab80 Film vuole dedicare un omaggio al regista danese Carl Theodor Dreyer. Le proiezioni più attese sono Gertrud, ultimo lungometraggio e testamento artistico dell’autore e Michael, rarissima opera muta del 1924 con accompagnamento dal vivo con il pianoforte di Antonio Zambrini. Si passa poi a La passione di Giovanna d’Arco, pietra miliare del 1928 caratterizzata dall’alternanza di piani ravvicinati e campi lunghi e a Vampyr, primo film sonoro di Dreyer. Sarà proiettato, infine, Ordet – La parola, Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia e Dies Irae, girato in Danimarca negli anni dell’occupazione nazista.