mercoledì 27 gennaio 2010

Alessandro Mannarino: blues, folk e stornelli romani

Per un “romanaccio doc” affrontare il pubblico milanese rappresenta la prova del nove. Alessandro Mannarino salirà, stasera, alle 21, sul palco dell’Alcatraz. Il cantautore romano, voluto da Serena Dandini tra gli ospiti musicali fissi della trasmissione “Parla con me”, presenterà i brani del suo disco d’esordio “Bar della Rabbia” .
Le tue canzoni sono un mix di blues, ritmi balcanici e stornelli romani. Da dove prendi le idee?
Nei testi è racchiusa parte della mia storia personale, ma anche personaggi di fantasia o immagini che vedo per strada. Poi c’è l’ispirazione proveniente dalla tradizione cantautoriale, dei cantastorie e della letteratura. In alcuni brani si ritrova John Fante, Charles Bukowsky, oppure Gadda e Moravia. Gli arrangiamenti, invece, sono il prodotto della musica multietnica che ho ascoltato quando tra i 20 e i 25 anni facevo il dj nei locali di Trastevere.
C’è un artista a cui ti ispiri?
Non ce n’è uno. Mi piace il mondo degli chansonniers, Jacques Brel, ma anche l’istrionismo di Tom Waits, le anfare balcaniche o l’approccio intimo della bossanova. Il punto di riferimento resta il mio gusto che si è formato negli anni e che continua a cambiare.
Chi sono i personaggi delle tue canzoni?
La maggior parte sono personaggi di fantasia, dei cliché, degli stereotipi funzionali al racconto. Non sono legato a nessuno di loro in particolare perché una volta registrate le canzoni li ho lasciati liberi di andare con le loro gambe.
All’Alcatraz canterai anche qualche nuovo brano, puoi darci un’anticipazione?
Canterò due pezzi nuovi. Il primo si chiama “Cumpra cumpra” e parla della lotta all’interno della condizione di indigenza e degrado culturale e della forza del rapporto tra un uomo e una donna. L’altro è una classica canzone folk, d’amore. Amore disperato.
Come è arrivata la partecipazione a “Parla con me”?
Ho interpretato alcuni pezzi e scritto la colonna sonora di uno spettacolo del teatro Ambra Jovinelli a Roma. Una sera Serena Dandini era presente in sala. Si era incuriosita e dopo lo spettacolo è venuta nei camerini per chiedermi di partecipare alla sua trasmissione. In seguito si è rivelata una buona consigliera perché mi ha dato modo di esprimermi senza farmi diventare una macchietta.

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